E di nuovo cambio casa

“Di nuovo cambiano le cose, di nuovo cambio luna e quartiere.” Fin troppo facile attaccarmi a questa amatissima canzone di Fossati ma la casa la cambio per davvero, e pure il quartiere. Da mesi era previsto, preventivato ed inevitabile ed ora tra un mese, poco più poco meno, ci siamo. In vita mia è la terza volta. Per i miei gusti già due di troppo perché io sono una stanziale che indossa da anni i panni della cittadina del mondo, e ora sono davvero stanca. Il primo trasferimento col matrimonio, da Bologna al Veneto che detestavo ma che col tempo ho imparato ad amare quanto la mia Emilia. Certo, Bologna è nel mio cuore, è IL mio cuore, è la mia culla, l’abbraccio materno che mi da conforto solo al pensarlo, ma in tutti questi anni ho imparato ad apprezzare anche il Veneto e i veneti.
Il secondo trasferimento è stato poco dopo la separazione. Ho trovato l’appartamento che sto per lasciare. Piuttosto vecchio ma spazioso, quattro piani di scale da fare forzatamente a piedi, praticamente al centro della cittadina. E’ stata una buona casa con ricordi belli e brutti e un pessimo finale dall’avvocato causa proprietario avido e pretenzioso, oltre che evasore fiscale, e siccome non mi va di farmi mettere i piedi in testa da un individuo del genere siamo giunti ad un “accordo” ringhioso e tra un mese me ne vado. La nuova casa è poco distante ma fuori dal centro, quartiere borghese, grandi condomini anni ,70/’80, ha l’ascensore e il garage. Mi costerà un po’ di più ma pazienza, mi rimboccherò le maniche per l’ennesima volta, cercherò di lavorare ancora di più e mio figlio mi darà una mano per l’affitto, cosa questa che mi ripugna ma non posso fare altrimenti. Quello che mi pesa più di tutto è il senso di precarietà che da lo stare in affitto, è l’avere un’età in cui tutti bene o male una casa di proprietà ce l’hanno, è il pensare che forse non sarà l’ultimo trasloco della mia vita, dato che avrei deciso di vivere almeno fino agli ottant’anni e se guardo le tempistiche pregresse un altro trasloco potrebbe starci. Certo se poi uno la pensa come il mio amico gay P., che mi ha detto “Ma và, dopo questo trasloco alla nostra età dove vuoi andare ancora? In casa di riposo o al limite al cimitero!”, non dovrei pormi problemi.
Intanto sto buttando via-regalando un sacco di cose perché voglio semplificarmi la vita. E allora via tutti i vestiti e le borse anni ’80/’90 che tanto o sono diventati immettibili e fanno molto “mi sono gettata in un cassonetto della Caritas cosparsa di colla vinilica, voilà”, e soprattutto via un sacco di libri che non vale la pena conservare, via le videocassette Disney che tanto i nipotini, se mai ne avrò, avranno un impianto corneale per guardarsi i nipoti di Peppa Pig direttamente da una cloud collegata al cervello. E soprattutto via le montagne di carte, fogli, lettere, biglietti, bigliettini che tra l’altro credevo di avere già debellato del tutto e invece no: da una cartellina in un cassetto sotto una pila di T shirt salta fuori una compilation di email della mia amica Popi che mi rampogna sul mio ex fidanzato e, stranamente, saltano fuori anche delle mail del suddetto, superstiti in nome di chissà cosa. Roba datata 2001, 2004, roba così

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E ti chiedi adesso, qui, a questa età e dopo tutto questo tempo se eri davvero tu quella lì di cui parla, forte, schietta, ostinata nel restargli vicino nei suoi giorni gradevoli come la forchetta che stride sul piatto. E leggi di Borges, il fiume, la tigre, il fuoco e tutte quelle menate e ridi come una deficiente davanti al sacchetto con la carta a pezzi pronto per la differenziata. Certo che ero io, solo che l’amore rende migliori, più pazienti, e forse anche un po’ scemi.
Poi trovi, sempre nella stessa cartellina, questo

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ed è un sobbalzo del cuore, perché tua figlia avrà avuto sì e no dieci anni quando l’ha scritto e disegnato per te, e ti si stringe il cuore a pensare a una bambina che tenta di consolare la mamma “turbata e stressata” ma “stai calma, “AI” tutta una vita intorno a te capisco bene come ti senti ma sappi che ti voglio bene. F.P” Tesoro mio, bambina mia che adesso hai davvero spiccato il volo e sei una splendida giovane donna, bella fuori e dentro, che mi critica e mi blandisce, che mi allontana e mi cerca, che sembrerebbe avere trovato un bipede Mr.Right, non te lo farò vedere questo disegno, perché ti riporterebbe a giorni aspri di litigi, di fallimenti, di lacrime rigettate indietro, ma sono fiera di te che, così piccola, cercavi di darmi un sostegno.
Ho ancora montagne di carta da ripassare e da gettare nel 99% dei casi, ma questo no, questo mai. Nell’altro caso credo di avere gettato oramai tutto, ad eccezione di un libro, alcuni sassolini raccolti sull’Etna e due conchiglie raccolte sulla spiaggia di Cà Ballarin in un giorno molto bello ed importante.

Informazioni su Dovesei

Molto della donna che sono stata, un qualcosa della donna che sono diventata.
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36 risposte a E di nuovo cambio casa

  1. Volevolaprinz ha detto:

    Forza e coraggio!! Ce la farai!

  2. Dave Brick ha detto:

    Nooooo….. le cassette Disney noooo!!! Non t’invidio, posso darti solo un grosso bacio di consolazione…. in bocca al Lupo!!

  3. Bia ha detto:

    Il trasloco ha come pregio maggiore quello di liberarsi del superfluo. Io dopo la separazione ho fatto 8 traslochi in due anni, mi considero esperta in materia! Buttare, buttare, buttare. Ciò che davvero ci serve per vivere sono pochissime cose, lo capisco e lo apprezzo sempre di più da quando ho il camper per viaggiare. Ma i bigliettini ed i dolci ricordi, solo quelli dolci, val bene la pena conservarli. Buon “viaggio”! 🙂

    • Dovesei ha detto:

      Otto traslochi in due anni? Sarei senza dubbio in un centro di igiene mentale. E non è detto che esca immune nemmeno da questo. Butto, butto, butto, e a parte la fatica di smaltire tutto correttamente, le decine di viaggi all’ecocentro e alla differenziata, è l’immergere le mani in 16 anni di vita a stancarmi di più.

  4. gattaliquirizia ha detto:

    le full immersion nei ricordi sono inevitabilmente squassanti. nel bene e ne male…

    un abbraccio

  5. metalupo ha detto:

    “Di andare ai party con la pistola, non ne posso più.”
    Fossati non è mai stato molto nelle mie corde, come De Gregori del resto.
    Ma ci sono perle assolute di ‘sti due da cui non si può prescindere.
    Comunque.
    Periodo di cambiamenti, si cambia casa e la primavera mi pare la stagione giusta, le case si indossano e quasi mai vanno bene subito, proprio come un vestito, ci vuole un pò.
    I bigliettini, i libri, i vecchi vestiti, le foto che ancora si stampavano (ma un grosso fanculo al digitale pare brutto?).
    Insomma i ricordi da non triturare.
    Vedi? La vita ha sorprese per tutti e ogni tanto quando pensi di camminare un pò più rilassato senza fiatone ti batte una mano sulla spalla e ti ricorda che i fili li tiene ancora lei, ben saldi.
    In bocca al lupo.
    😉

    • Dovesei ha detto:

      Le fotografie cartacee hanno il potere di commuovermi sempre, quelle digitali meno, non so perché o forse sì: la foto cartacea appartiene alla mia, alla nostra gioventù o comunque a un tempo in cui si era parecchio più pischelli.
      Cerco di applicare a questo trasloco la oramai lisa massima del trasformare un problema in una opportunità.
      In quanto al tuo “in bocca al lupo”, ma certo! 😀

      • metalupo ha detto:

        Tu devi solo ringraziare che calpesti l’orientale suolo patrio, che ti avrei stremato con una corte spietata.
        Soprattutto ora…
        😉

        • Dovesei ha detto:

          Perché proprio adesso? Ti ingrifa la donna facchino sudata e impolverata?😳

          • Dave Brick ha detto:

            Povero uomo, si vede che sta’ a invecchià!! Si ferma per una manciata di chilometri…… Non fossi alto un metro e un barattolo te la farei io la corte!!! 🙂 Ma non posso competere con gli altri che ti fanno il filo……

          • Dovesei ha detto:

            Altri tipo chi? 😀

          • Dave Brick ha detto:

            Il tuo Bip e il Lupo. Due corazzieri!!! 🙂

          • Dovesei ha detto:

            😃 Si dice anche però che nelle botti piccole ci siano i vini più pregiati. Io che testai posso confermare. Peccato che poi sia andato “in aseo ” come dicono qua, ma tanto niente è per sempre…

          • Dave Brick ha detto:

            Meglio bere per una vita intera acqua sporca o del buon vino per pochi anni?? Mah, il Lupo credo abbia sia la botte grande che il vino buono…. 🙂 Nonostante la botte piccola mi sento già in aceto…. 😦

          • Dovesei ha detto:

            Il Lupo sa di buono ma anche tu non scherzi, dai.

          • Dave Brick ha detto:

            Grazie, sei un tesoro! Mi fermo qui…… 🙂

          • Dovesei ha detto:

            Un off topic: perché compravo o autoproducevo CD? Adesso devo smaltirli, la custodia nella plastica, i cd nel secco, i libretti nella carta. Sono due ore che lo faccio e sembro Berth lo spazzacamino, altro che pheega!

          • Dave Brick ha detto:

            Però le videocassette e i cd originali potresti venderli, o a un mercatino o su ebay annunci. Lo trovi un coglione come me che se li compra……

          • Dovesei ha detto:

            Eros Ramazzotti? Madonna? Tutti retaggi del l’adolescenza della figliolanza. I miei erano fatti in casa o regalati da persone di nessuna importanza che non conoscevano i miei gusti. Tengo poco: classica, Keith Jarret, Battiato, Fossati, Van De Sfroos, Liga, Morricone.

          • metalupo ha detto:

            Se dovessi raccontarti tutto WP mi farebbe pagare l’eccesso di byte occupati.
            Diciamo che vivo un periodo di ESTREMA incertezza affettiva.
            Ma comunque, in realtà, mica c’era bisogno di questo.
            😉

            Ps Pinza…my bro.

          • Dovesei ha detto:

            Montagne russe emotive. Conosco. Ma l’incertezza affettiva a volte si può spiegare anche con la metafora del giro in brucomela. Parlandoti mi rendo conto di averle provate tutte oramai, le giostre emotive. 😔

            Big kisses

  6. katherine ha detto:

    Non oso pensare alla fatica che dovrei fare per un trasloco, io che vivo nella casa dei miei avi costruita nel 1885. Quante cose sono state buttate, col passare delle generazioni, ma quante ce ne sono ancora! Però, sicuramente, spulciando, uscirebbero ricordi belli come il biglietto della tua bimba, ricordi che non si potranno mai buttare via. Buon trasloco e coraggio!

    • Dovesei ha detto:

      Grazie Katherine. Abitare una casa per generazioni sarebbe stato il mio sogno ma la mia è sempre stata una famiglia di cittadini del mondo: da Vienna i miei nonni si trasferirono in Carinzia vendendo la casa di famiglia in pieno centro storico della città. Volevano stare sul lago. Poi anche quella casa negli anni è stata venduta, una di quelle case austriache da sogno, sul lago, col prato all’inglese. Mio padre e mio zio mai fermi, Jesolo, Bologna, Londra, mio zio ora è in Spagna. Sono io quella che, pur girando per lavoro, ho un bisogno estremo di radici (che sono a Bologna) ma non mi è possibile, la mia vita è da tempo qui in Veneto. Il trasloco è andato bene, ho lavorato come un mulo ma la squadra di uomini che avevo è stata bravissima. I miei ricordi, dopo questa esperienza, ho capito una volta di più che è meglio conservarli nel cuore, salvo pochissimi oggetti.

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